mercoledì 21 febbraio 2018

pc 21 febbraio - Alla Marcegaglia di Ravenna metodi fascio-mafiosi per intimidire il sindacato di base che organizza gli operai della logistica

Massima solidarietà ad Antonio, delegato del sindacato SGB che organizza gli operai del settore della logistica della Marcegaglia di Ravenna, a cui, l'altra notte, dei vigliacchi al soldo del padrone, hanno squarciato le gomme dell'automobile.

Sono arrivati ai metodi fascio-mafiosi dentro la Marcegaglia per arrivare ad intimidire chi sta portando avanti da tempo una vertenza che non sta dando tregua ai padroni e caporali, con scioperi, blocchi e manifestazioni.
Le organizzazioni sindacali di base degli operai sono il bene più prezioso che i lavoratori hanno per conquistarsi diritti e per essere determinati nella lotta contro i padroni, i mercenari servi dei padroni e i governi che ne curano gli interessi. Nessuno ha il diritto di toccarli!
L'unica risposta solidale è quella di non dare tregua ai padroni e lavorare per la costruzione del sindacato di classe all'interno del comparto della logistica.

Slai cobas per il sindacato di classe-Ravenna



Grave atto intimidatorio questa notte nei confronti di un rappresentante SGB di Ravenna

20 Febbraio 2018
GIU' LE MANI DA ANTONIO 
Alle 24,30 di questa notte alcuni sconosciuti si sono recati presso l’abitazione di Antonio, delegato SGB che sta conducendo le dure vertenze sindacali legate al settore della logistica della Marcegaglia e, a colpo sicuro, hanno identificato la sua automobile ed  hanno squarciato tutte e quattro le gomme.

La dinamica con la quale questo vile episodio è stato consumato, ci dà la certezza che sia stato
preordinato ed organizzato esclusivamente per colpire ed intimidire Antonio.

Nel mese di Novembre  SGB a Ravenna, ha presentato alcuni esposti, alla magistratura, alla prefettura e alle istituzione deputate al controllo delle condizioni lavorative, in merito a ciò che accade dentro Marcegaglia a molti degli operai degli appalti.

Con Antonio abbiamo denunciato situazioni di  caporalato, abusi quotidiani per quanto riguarda i più elementari diritti contrattuali, normativi e salariali, intimidazioni e ricatti continui a chi è iscritto al sindacato SGB.

A tutte le istituzioni locali e a  quelle politiche, è stata fornita ampia documentazione che dimostra il clima che vivono questi lavoratori dentro quello stabilimento, e soprattutto le minacce, le intimidazioni ed i ricatti di chi, non si perita di dichiarare  che “Marcegaglia vuole solo  i sindacati CGIL, CISL UIL e USB mentre con chi è iscritto ad SGB è guerra” Viene da chiedersi se anche quello che è successo stanotte sia un episodio della guerra dichiarata contro SGB da taluni “imprenditori” senza scrupoli.

Chiunque sia stato ad organizzare l’atto squadristico,  sappia che il suo gesto non colpisce solo Antonio ma l’ intera comunità di cui, lui come noi,  fa parte e che non ci faremo intimidire.

Troppo spesso però le istituzioni, a fronte delle nostre denunce dettagliate, hanno eretto una sorta di muro di gomma, lasciando così crescere un clima di odio nei confronti di chi rivendica la dignità del proprio lavoro e di chi non è disposto a chinare la testa di fronte alle prepotenze e alle angherie.

Ci auguriamo che le istituzioni facciano finalmente il loro dovere ed intervengano senza ulteriori indugi.

Chiamiamo tutti i lavoratori ad esprimere solidarietà ad Antonio, nel migliore modo possibile: quello di continuare a tenere alta la testa!

Sindacato Generale di Base Emilia Romagna

Massimo Betti

Nessun commento:

Posta un commento